PRATO NEVOSO (CN) – sabato e domenica 13-14 luglio 2013.
Ventiquattro ore di esercitazione congiunta delle delegazioni
speleologiche Piemontese e Ligure del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e
Speleologico (CNSAS) per simulare il recupero di uno speleologo infortunatosi a
-200 m nell’abisso che si apre a quota 1870 m sul crinale Est di Cima
Artesinera in località Prato Nevoso.
La I Delegazione
Speleologica del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (SASP) del CNSAS ha
organizzato una esercitazione congiunta con la vicina XIII Delegazione
Speleologica Ligure nell’Abisso Artesinera (Prato Nevoso), già teatro di un
drammatico incidente nel 1999.
L’esercitazione rientrava nel programma di
formazione e mantenimento dei tecnici del CNSAS specializzati nel soccorso
speleologico ed ha avuto lo scopo aggiuntivo di valutare le metodologie di
intervento di squadre costituite da volontari appartenenti a diverse
delegazioni.
Le operazioni di recupero sono iniziate
sabato mattina con l’invio di una squadra che ha messo in sicurezza la grotta
per renderla idonea alla progressione dei tecnici, immediatamente seguita dalla
squadra di primo intervento sul ferito e
si sono concluse domenica mattina. I volontari sono stati costantemente seguiti
e coordinati dal campo base, posizionato all'esterno, attraverso una linea
telefonica lunga oltre 1 km - appositamente stesa lungo la cavità - e grazie ad
un sistema di speciali telefoni che mantenevano in costante contatto tutti i
volontari.
Quattro squadre di tecnici si sono
avvicendate nell’attrezzamento dei numerosi pozzi e meandri che formano questa
grotta per permettere il recupero del ferito utilizzando una speciale barella.
I punti critici, tutti rapidamente superati, sono stati due pozzi complessi
profondi ciascuno più di 50 m e la famigerata “strettoia Lambda”: uno stretto
meandro suborizzontale lungo 20 m che ha richiesto più di un ora per il
passaggio della barella tramite un originale sistema di corde e passaggi di
mano da parte delle squadre addette al trasporto della barella.
L'esercitazione, conclusasi con un pieno
successo, ha permesso ai volontari di procedere nel percorso formativo previsto
per i tecnici del CNSAS specializzati nel soccorso speleologico ed è stata un
importante banco di prova per valutare l'operatività di squadre provenienti da
diverse delegazioni in scenari complessi.